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I monumenti di Avellino e del territorio circostante
Palazzo Caracciolo
Palazzo Caracciolo
Un lato di Piazza della Libertà è occupato quasi interamente da edifici non moderni, di cui il più importante, da un punto di vista storico, è senz'altro il Palazzo Caracciolo, i cui lavori di costruzione vennero svolti tra il 1708 ed il 1713.

Assai caratteristica è l'entrata, con due leoni che "proteggono" il portale d'ingresso, come pure peculiare è il sottopassaggio a margine del Palazzo.

Sulla facciata segnaliamo una lapide che ricorda Giuseppe Garibaldi ed una simpatica meridiana solare.

L'edificazione della struttura avvenne per decisione della Principessa Antonia Spinola-Colonna, consorte di Marino III Caracciolo. La realizzazione di tale edificio gentilizio "fuori il Largo", fu determinata dalla fatiscenza del Castello, ormai non più idoneo ad ospitare la famiglia feudataria, che elesse perciò il nuovo Palazzo come sede residenziale e di esercizio del proprio potere feudale.

Tale spostamento ebbe, ovviamente, ripercussioni sull'assetto urbanistico di Avellino, spostandone il baricentro dall'area dell'Avellino medioevale, all'area gravitante attorno al Palazzo Caracciolo, quindi, gli odierni Piazza della Libertà ed Corso Vittorio Emanuele II.

A dire il vero, la struttura, che venne completata del tutto tra il 1720 ed il 1730, sotto la supervisione dell'Ingegnere Filippo Buonocore, uno dei più celebri del Regno di Napoli, rappresentò l'evoluzione di un piccolo edificio che la citata Principessa Antonia Spinola, qualche decennio prima, aveva fatto costruire una struttura piccola denominata "Casino Spinola", volgarmente detta "Palazzotto". L'edificio aveva annesso anche un giardino ed ospitò nel 1735, il 4 e 5 gennaio, "in pompa magna" il Re Carlo III di Borbone, che si apprestava a visitare il Regno appena ottenuto, come ricordò Giuseppe Zigarelli in "Storia civile della città di Avellino".

Essendo Avellino divenuto Capoluogo del Principato Ultra nel 1806, nel 1808, il Comune, per la somma di 24000 ducati acquistò l'edificio, in modo da poter disporre di una sede per diversi uffici pubblici, quali l'Intendenza provinciale , i Tribunali civile e correzionale, la Corte delle Assise e la Tesoreria. Ciò, da un lato spiega la denominazione della struttura come "Palazzo dei Tribunali", dall'altro, perchè, nel 1839, si procedette alla creazione di un piano ulteriore, a spese dell'Amministrazione Provinciale. Tale ultima amministrazione, nel 1987, ne entrò definitivamente in possesso, facendo effettuare un profondo restauro e stabilendovi la sede a partire dal 1995.
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